Delegazione del Rectorat di Nantes in visita al Liceo Bertolucci

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Lorenzo Cardarelli

Dirigente Scolastico

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Inviati dall’Ufficio Scolastico Regionale abbiamo ricevuto oggi al Bertolucci una delegazione del Rectorat di Nantes (Francia). Si tratta dei docenti referenti di specifici ambiti pedagogici (arte, musica, danza, teatro, discipline motorie) distaccati presso il Rectorat (sezione DAEP-DAAC) che stanno svolgendo  una settimana di mobilità nella nostra regione.

Il programma dell’incontro con il Bertolucci e i suoi docenti è qui sotto riportato.

Accogliendo i docenti francesi il dirigente Aluisi Tosolini ha tracciato il senso dell’incontro stesso con queste parole che riassumono le sfide che stanno caratterizzando il percorso di innovazione didattica ed educativa avviata in questi anni dal Liceo Bertolucci:

VISIT RECTORAT DE NANTES

Buon giorno e benvenuti /benvenute ai docenti referenti delle areee arte, musica, danza, teatro presso il rettorato dell’ l’Académie de Nantes.

Ringrazio la prof.ssa Mara Fornari che traduce questa mia breve introduzione

Siamo molto felici di accogliervi al liceo Attilio Bertolucci, nato nel 2008 come liceo scientifico e poi divenuto uno dei primi 37 licei musicali italiani (dal 2010) e quindi anche liceo sportivo.

Il liceo Bertolucci è anche coordinatore della cabina di regia della rete nazionale dei circa 200 licei musicali e coreutici esistenti in italia ed è tra i fondatori – assieme al centro nazionale di ricerca e documentazione educativa  INDIRE – di uno dei più importanti movimenti di innovazione didattica nato in Italia nel 2014 e denominato Avanguardie Educative.

Il programma che abbiamo costruito per la vostra visita vi permetterà – noi speriamo – di toccare con mano alcuni degli aspetti essenziali del nostro lavoro che cerca di coniugare  assieme alcune delle sfide chiave dell’educazione e della formazione nella società glo-cale:

  • la consapevolezza che “lo spazio educa” e che la stessa organizzazione dello spazio è un elemento cardine dell’innovazione didattica

  • la diversa concezione del tempo della formazione con la piena consapevolezza che oggi il processo educativo (formale, non formale e informale) coinvolge tutte le 24 ore di una giornata

  • il diverso ruolo che il docente assume entro l’interazione educativa

  • il digitale da intendersi come ambiente di apprendimento e non solo come strumento di apprendimento. E il digitale visto nella sua capacità di ridefinire dal punto di vista epistemologico la mentalità moderna, e quindi molte delle nostre concezioni e idee consolidate

  • l’intelligenza artificiale come sfida – anche etica – a costruire e ricostruire, comprendere e trasformare le innovazioni tecnologiche lungo il disegn di un modo migliore

  • l’ambiente la dimensione della sostenibilità anche come elemento che porta a riconfigurare criticamente il rapporto tra educazione e umanesimo

  • la necessità di un nuovo contratto sociale per l’educazione secondo la logica del rapporto unesco 2021 (“Reimagining our Futures together: A new social Contract for Education” )

  • il processo di internazionalizzazione e glo-calizzazione entro cui i processi fomrativi sono inseriti

  • l’educazione alla cittadinanza attiva, critica, democratica e nonviolenta come orizzonte

  • la cura (di sé, degli altri, delle relazioni, del mondo, dell’ambiente) come metodologia base

  • la bellezza, la poesia, l’arte come elementi di trascendenza, ibridazione, decentramento creativo rispetto al presente

In queste poche ore assieme spero possiate davvero incontrare, grazie ai docenti _ che ringrazio per la disponibilità _ e alle narrazioni che essi vi faranno, i punti di ibridazione che ho appena elencato.

E, soprattutto, spero che possiate fare i conti più con le domande che con le risposte, più con le sfide che con le soluzioni.

Perché il nostro è un lavoro di ricerca sempre aperto ed i cui orizzonti di rifiutano alle soluzioni facili, alle semplificazioni, alle riduzioni.

Spero che lasciando questo pomeriggio il Bertolucci e Parma possiate dire: veniamo via turbati, sfidati, interrogati.

Sarebbe per noi il più grande complimento.

E spero che anche possiamo dire di noi stessi la stessa cosa.

Che in questo sta la bellezza dell’incontro: nell’inedito che stupisce e muove a nuova ricerca

Grazie

ALUISI TOSOLINI

scarica la versione in francese (traduzione Mara Fornari)