Il “Gravicembalo col piano e forte”, chiamato poi Pianoforte , è stato costruito attorno al 1710 da Bartolomeo Cristofori.In precedenza esistevano già altri strumenti a tastiera, come il clavicembalo, il clavicordo, la spinetta, ecc., ma quello dell’inventore italiano fu il primo strumento a tastiera a corde metalliche percosse che differiva dagli altri per l’ampiezza della sonorità e per la meccanica.
In tre secoli, la fortuna del pianoforte è andata via via crescendo sia per le migliorie tecniche apportate, sia perché praticamente tutti i grandi musicisti hanno scritto musica per tale strumento: Beethoven, Chopin, Liszt, Schumann, ecc. Nell’ottocento alcuni di questi compositori/pianisti hanno portato lo strumento al massimo della sua grandezza, accrescendo anche la letteratura pianistica di notevole virtuosismo. Per il pianoforte è stata scritta una mole immensa di musica di ogni genere, sino ai nostri giorni.
Non è uno strumento orchestrale, ma nel novecento molti musicisti (ad es. Strawinsky), lo hanno inserito nell’orchestrazione di loro composizioni molto importanti nel panorama musicale, dandogli un ruolo in orchestra pari a quello degli altri strumenti.
Il pianista, che solitamente si esibisce come solista o a volte accompagnato da un’orchestra, con il suo strumento ha la possibilità di suonare in formazioni diverse come trii, quartetti, ecc. Può eseguire trascrizioni orchestrali di opere, canzoni, improvvisare musica jazz, musica leggera, e questo perché le capacità sonore sono vaste e dovute ad una tastiera di 88 tasti neri e bianchi disposti a gruppi alternati e suddivisi in ottave; tasti disposti da sinistra a destra dal più grave al più acuto, dai quali si possono appunto ottenere suoni molto bassi e molto acuti.
E’ uno strumento utile nelle varie professioni musicali, nella composizione, nell’accompagnamento dei cori e dei cantanti solisti, e viene utilizzato durante le prove di spettacoli teatrali di vario genere.
Il pianoforte può essere a coda o verticale ed avere dimensioni diverse. Si va dalla lunghezza di un quarto di coda, di cm. 135 circa, ai 275 cm. circa del grancoda da concerto. Il pianoforte verticale (a muro) varia più che altro in altezza a seconda delle marche e dei modelli. Quest’ultimo è molto indicato come strumento da studio e si possono trovare in commercio ottimi pianoforti verticali. Negli ultimi decenni sono stati costruiti pianoforti digitali o tastiere che possono essere utilizzate nei primi anni di studio o quando si deve suonare in ambienti ristretti e in particolari condizioni; hanno costi inferiori rispetto a quelli dei pianoforti acustici e tradizionali, ma sonorità e funzionamento sono completamente diversi. Esistono anche dei congegni meccanici da applicare ai pianoforti verticali che permettono di silenziare lo strumento e di studiare in tranquillità a tutte le ore.
La costruzione di un pianoforte richiede grande perizia e precisione; oggigiorno esistono numerose fabbriche di pianoforti alcune storiche come quelle tedesche, americane, inglesi o francesi e altre sono sorte negli ultimi decenni. I costruttori si avvalgono di tecnici esperti, ingegneri del suono e anche valenti artigiani, che hanno il compito di perfezionare continuamente questo meraviglioso strumento sia nella parte meccanica sia nella scelta dei materiali, come dei legnami pregiati, e che cercano di creare sonorità sempre più raffinate che appaghino l’orecchio dell’esecutore ma anche dell’ascoltatore.
Così il pianoforte può continuare a regalarci sempre grandi emozioni.
Link a brani per pianoforte:
- Il pianista Lang lang esegue “La Campanella” di F. Liszt
- Maurizio Pollini esegue un Notturno di Chopin
- Stefano Bollani e Chick Corea in duo jazz
- Martha Argerich e Lili Zilberstein eseguono una trascrizione da “Lo Schiaccianoci” di P. I. Cajcowski
Docenti di pianoforte al Liceo Attilio Bertolucci: Agnese Ferrari, Maria Chiara Iemmola, Federico Alberto Spinelli, Luciano D’Orazio, Roberta Baldizzone
PIANOFORTE |
PROGRAMMI/CONTENUTI – DISCIPLINA ESECUZIONE ED INTERPRETAZIONE |
REPERTORIO | I repertori di seguito indicati sono da intendersi come indicativi di determinati livelli di competenze tecniche ed espressive sullo strumento. La dimensione individuale dell’ insegnamento dello strumento consente una personalizzazione del percorso di apprendimento che valorizzi al meglio le potenzialità individuali degli studenti.
Si allinea in uscita con i programmi di ammissione all’AFAM. |
Primo strumento |
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I BIENNIO |
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II BIENNIO |
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QUINTO ANNO |
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Secondo strumento |
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I BIENNIO |
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II BIENNIO |
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